Qualsiasi azienda, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore, ha il medesimo obiettivo: generare prosperità. Per valutare in modo davvero completo le sue performance, ci sono altre due dimensioni da esaminare: il suo impatto sul pianeta e quello sulle persone. Questo è il triplice patto che rappresenta la nostra visione. Da diversi anni esiste – anche in Italia – una forma giuridica con cui un’azienda può formalizzare questo impegno: si tratta della società benefit.
Cosa significa società benefit
Le società benefit sono aziende che, “nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse”. Questa è la definizione della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
L’Italia si è dimostrata all’avanguardia, perché è stata il primo Paese al mondo – al di fuori degli Stati Uniti – a introdurre questa forma giuridica. La scommessa ha funzionato. Nel mese di marzo del 2020, in piena emergenza sanitaria, le società benefit italiane erano 500. Appena due anni dopo erano 1.922, quasi quattro volte tanto. Lo fa sapere Assobenefit, sottolineando quanto anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) abbia avuto un ruolo positivo, offrendo agevolazioni sotto forma di credito d’imposta.
La differenza tra società benefit, B Corp e impresa sociale
Molto spesso – anche per assonanza – l’espressione società benefit viene usata come sinonimo di B Corp, ma in realtà si tratta di due cose diverse: la prima è una forma giuridica, la seconda è una certificazione rilasciata da B-Lab, un ente no profit statunitense. Per diventare B Corp, un’azienda deve compilare un questionario (il B Impact Assessment), ottenere un punteggio minimo di 80 e pagare una fee annua in proporzione al proprio fatturato. Ciò significa che una società benefit può essere o meno una B Corp; in Italia, però, è previsto che le B Corp si trasformino in società benefit entro due anni da quando hanno conseguito la certificazione.
Ancora diversa è l’impresa sociale, cioè una società che “esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale”. Mentre società benefit e B Corp perseguono il profitto, l’impresa sociale ha forti vincoli alla redistribuzione degli utili. Può inoltre operare soltanto in determinati settori, tra cui l’educazione, le prestazioni socio-sanitarie, il commercio equo e solidale e altri.
Come diventare società benefit
Nel concreto, come si diventa società benefit? Bisogna seguire diversi passaggi:
- Modificare lo statuto, indicando nell’oggetto sociale il beneficio comune che l’impresa persegue
- Individuare un responsabile d’impatto, cioè una figura che si occupi di rendicontare, migliorare e implementare gli obiettivi di impatto sociale
- Redigere un report annuale con i dati quantitativi sui risultati delle iniziative ambientali, sociali e di governance (ESG)
- Pubblicare questo report nel sito internet e allegarlo al bilancio
Diventare una società benefit è molto di più di un’azione formale, è un percorso di cambiamento che si deve basare su una solida strategia. Se vuoi intraprendere questa strada, contattaci: il team di Triplepact è a tua disposizione.