L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con i suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs), è la bussola da seguire per costruire un futuro sostenibile per il pianeta, le persone e il sistema economico. Per le imprese rappresenta una responsabilità e, al tempo stesso, un’enorme opportunità di crescita. Un’azienda che integra l’Agenda 2030 nella propria strategia ha una migliore capacità di prevenire e gestire i rischi, è incentivata a innovare il proprio business, migliora la propria reputazione di fronte a clienti, partner, collaboratori e collaboratrici. Ma come si passa dalla teoria alla pratica, allineando le priorità aziendali agli Obiettivi di sviluppo sostenibile? Chi lo sta già facendo e come?
Quante aziende integrano l’Agenda 2030 nella propria strategia
Nel 2019, la società di consulenza PwC ha condotto una ricerca su 1.141 aziende in 31 Paesi: il 59% cita gli Obiettivi di sviluppo sostenibile del proprio report di sostenibilità e il 51% anche nel rendiconto finanziario annuale. Nel 21% dei casi, tale riferimento si trova nella lettera agli stakeholder firmata dai vertici aziendali: un chiaro segnale della volontà di dargli un ruolo centrale. Il 65% delle imprese cita alcuni Goal specifici, primo fra tutti il numero 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), seguito dal 13 (Lotta contro i cambiamenti climatici) e dal 12 (Consumo e produzione responsabile).
Quando bisogna scendere più nel dettaglio, però, emergono le prime criticità. Su 1.141 imprese, soltanto 157 menzionano anche i target, cioè i sotto-obiettivi che declinano ciascun Goal in modo più concreto. Di queste 157, solo una ridotta minoranza (l’8%) comunica, attraverso appositi indicatori quantitativi, i propri progressi nel raggiungimento di questi target. In altre parole, oggi le imprese sposano la missione dell’Agenda 2030, ma ancora faticano a calarla nella propria realtà e a misurare i passi avanti che hanno compiuto nel tempo.
Cos’è e come si costruisce una matrice di materialità
Un ottimo strumento per superare questi limiti è la matrice di materialità. Si tratta dell’esito di un processo di analisi, tutt’altro che banale, composto da diverse fasi:
- si definiscono gli stakeholder, cioè tutti i portatori di interesse;
- si identificano gli aspetti di sostenibilità di cui l’azienda deve occuparsi;
- si valuta la rilevanza che ciascuno di questi temi ha per gli stakeholder (sull’asse delle Y);
- si valuta il posizionamento strategico dell’azienda su ciascuno dei temi scelti (sull’asse delle X).
Il risultato è uno schema, una matrice appunto, in cui si vedono a colpo d’occhio le tematiche di sostenibilità più rilevanti per quella specifica realtà. A questo punto entra in gioco l’Agenda 2030: ciascun tema di sostenibilità, infatti, può essere ricollegato a uno o più Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Svolgere quest’analisi permette quindi a ogni impresa di focalizzarsi su quelle aree su cui davvero può avviare un percorso di cambiamento positivo, con risultati reali e verificabili.
Se anche tu vuoi mettere a punto la strategia di sostenibilità della tua azienda, un partner competente può aiutarti a identificare correttamente le priorità. In questo modo, hai la certezza di dedicare risorse ed energie soltanto alle attività davvero centrate sul tuo business. Per saperne di più, contattaci: il team di Triplepact è a tua disposizione.